Salgono a quattro i giornalisti contagiati nella redazione padovana del Corriere del Veneto, chiusa da venerdì scorso, 13 marzo, e un collega è risultato positivo anche nella redazione del Corriere dell’Alto Adige. Si spera che questa conta preoccupante si possa bloccare perché già così assicurare la continuità dell’informazione risulta quanto mai complicato, complice il colpevole ritardo dell’intervento aziendale come denunciato da comitato di redazione, Sindacato giornalisti Veneto e Associazione Stampa Padovana.
Di seguito il comunicato sindacale del cdr diffuso oggi, domenica 15 marzo.
“Più che un comunicato sindacale questo è un bollettino di guerra. Ieri purtroppo, ai tre colleghi risultati positivi al Covid-19, se ne è aggiunto un quarto nella redazione di Padova e un quinto nella redazione di Bolzano. Vogliamo ringraziare tutti i colleghi delle altre testate, gli amici, gli esponenti politici e i lettori che in queste ore ci hanno espresso la loro solidarietà, ma non nascondiamo che siamo molto preoccupati per la salute dei nostri colleghi e per la fattura del giornale nei prossimi giorni. Ieri, a causa del numero dei positivi e della riduzione dei giornalisti voluta negli ultimi anni dall’azienda guidata dal presidente Urbano Cairo, molti di noi hanno dovuto rinunciare alla giornata di riposo per permettere l’uscita in edicola del Corriere del Veneto e del Corriere di Verona e per garantire la continuità del nostro sito web.
Nonostante le difficoltà dovute all’obsolescenza della tecnologia con cui ci confrontiamo, ieri abbiamo continuato a lavorare per tenere informati i lettori di quanto sta succedendo nella nostra regione. Lo abbiamo fatto anche perché, dopo un duro scontro con l’azienda, per la prima volta Rcs ha dimostrato un atteggiamento di apertura e si è fatta parzialmente carico della risoluzione, seppur tardiva, di alcuni problemi di ordine tecnico e di ordine pratico. Ieri è stata completata la sanificazione delle redazioni di Padova e Verona e nei prossimi giorni ci è stato assicurato si procederà anche con quelle di Venezia e Treviso.
Sia chiaro che queste iniziative dell’editore – pur apprezzate – non sono considerate risolutive dei problemi che stiamo denunciando da tempo: come dal coronavirus non si guarisce in due giorni, l’azienda di Cairo non risolverà i tanti problemi da noi sollevati in 24 ore. L’epidemia in atto ha messo in luce la fragilità dell’intero sistema editoriale e, a emergenza finita, tutte le difficoltà che abbiamo sperimentato finora dovranno diventare oggetto di un confronto intenso tra l’azienda e la redazione per metterci al passo con il presente e giocare le partite del futuro”.
Il cdr del Corriere del Veneto e di Verona