IN EVIDENZA

Premio Penna d’oca 2017 a Donatella Gasperi, menzioni speciali per Germana Cabrelle e Marina Lucchin

Premio Penna d'Oca

PADOVA, 24 maggio 2018 – Donatella Gasperi, 60 anni, collaboratrice della “Difesa del Popolo” e freelance, è la vincitrice del premio Penna d’oca 2017 promosso dall’Associazione Stampa Padovana con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. La giornalista è stata premiata nel corso di una cerimonia che si è svolta nella sala Rossini del Caffè Pedrocchi a Padova. Due menzioni speciali “Giornalismo d’inchiesta” sono state assegnate ai giornalisti Germana Cabrelle (Vanity Fair) e Marina Lucchin (il Gazzettino). Per la prima volta tre donne sono state insignite del premio.
Nella foto, da sinistra Marina Lucchin, Donatella Gasperi e Germana Cabrelle


---------------------



Consiglio Direttivo
Assostampa Padova

Stefano Edel (presidente)
Plinio Romagna (vice presidente)
Lorella Miliani (tesoriere)
Cristina Marchesi (segretario)
Antonino Padovese (fiduciario)
Guido Barbato
Alessandro Mantovani

Contatti
assostampa@assostampa-padova.it

Lorusso: «L’occupazione al centro del rinnovo del contratto»

Raffaele Lorusso
Il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha partecipato al direttivo del Sindacato dei Giornalisti del Veneto a Mestre: «Serve un forte patto generazionale per garantire i più giovani, chi ha già anni di lavoro alle spalle e i pensionati, all’insegna della solidarietà che da sempre contraddistingue la nostra categoria».

Senza occupazione non c’è contratto
Senza occupazione non c’è welfare.
Senza occupazione non c’è previdenza.
Senza occupazione non c’è futuro per la professione.

E se gli editori non sono disposti a discutere di un reale rilancio del settore si aprirà una stagione di forte conflittualità.

E’ questa la posizione espressa con chiarezza dal Direttivo regionale del Sindacato Giornalisti Veneto, che si è riunito a Mestre, alla presenza del Segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.

Il rilancio dell’occupazione è dunque la questione prioritaria, anche con la definizione di nuovi articoli tesi a includere nel perimetro contrattuale i collaboratori strategici, a oggi inseriti a pieno regime nel flusso produttivo ma inquadrati come cococo.

“Non chiediamo soldi – ha ribadito Lorusso – bensì diritti, dignità e qualità del lavoro. Ad ogni pensionato deve corrispondere un nuovo assunto”.

E non a caso la partita del rinnovo contrattuale si gioca sullo stesso terreno della riforma dell’Inpgi. Perché se non si sblocca il mercato del lavoro con nuove assunzioni, qualsiasi manovra di risanamento dei conti dell’Istituto di previdenza avrà gioco forza breve respiro.

“Serve - ha concluso Lorusso - un forte patto generazionale per garantire i più giovani, chi ha già anni di lavoro alle spalle e i pensionati, all’insegna della solidarietà che da sempre contraddistingue la nostra categoria”.